martedì 21 febbraio 2017

RIFLESSIONI: La Coerenza nel Fantasy

Ho un problema con il fantasy
O, almeno, con un certe trovate del fantasy. 
Tipo queste.
A sinistra: Spada 1; a destra Spada 2

Quello che le due foto hanno in comune sono ovviamente le spade, sproporzionate a dir poco, il cui uso è talmente improbabile da sbriciolare istantaneamente qualsiasi residuo di sospensione d’incredulità che mi sia rimasto in circolo. 

Vi fermo prima che chiudiate l'articolo, temendo di dovervi sorbire l'ennesimo monologo di un fanatico di armi bianche. Sono un appassionato di armi e armature medievali, è vero, ma non è di loro che voglio parlare oggi. Stavolta sono state solo lo spunto che mi ha portato a riflettere su un problema più grande.
Il problema della coerenza.
Per quanto siano entrambe ugualmente “sbagliate” a livello tecnico, la spada sulla sinistra mi disturba molto più di quella a destra ma, per farvi capire il perché devo mostrarvi i diversi contesti da cui provengono.


A sinistra: Contesto della spada 1; a destra: contesto della spada 2
Vedendoli, forse, avrete già capito dove voglio andare a parare.
È una questione di “stile”.
Armi così esagerate non stonano così tanto in un contestocartonato” come quello della foto a destra mentre, nel contesto ultra-realistico di sinistra, sono un vero pugno in un occhio. Un contrasto troppo netto con il design di un mondo che vuole sembrare “serio”.

Ora, non voglio sembrare troppo pignolo né accanirmi contro il videogioco in questione (Dragon Age:Inquisition che, peraltro, ho adorato) ma trovo che la riuscita di una qualsiasi ambientazione fantasy dipenda molto dalla capacità degli autori di costruire un mondo che sia sempre coerente con se stesso (Lo so, c’era già arrivato Tolkien. Ne parla in "On Fairy-Stories").
Ed è proprio la mancanza di coerenza con l'ambientazione che rende stonata la spada di sinistra.

Mi spiego meglio, per chi non conosca l’ambientazione del videogioco. 
Cassandra, la guerriera nella foto, si comporta per tutto il gioco da personanormale” o, al massimo, sopra la media. Non è una supereroina. Non può buttar giù una porta con un pugno e non riesce a sollevare di peso un uomo più grosso di lei.
Poi però la vediamo maneggiare una spada che sembra un termosifone!
Incoerente, come minimo!

Tutto questo per dire che, se tratteggi un mondo ultra-realistico, in cui anche creature e costruzioni sembrano seguire una certa verosimiglianza in termini di fisica e biologia, poi non puoi farmi vedere una donna di 60 chili scarsi che maneggia una spada più grande di lei. Non senza almeno provare a darmi una spiegazione sul come sia possibile!
Sarebbe stato meglio un Deus Ex Machina (come un incantesimo o qualche materiale fatato) piuttosto che ignorare completamente una stonatura simile.
E’ un po’ come se Aragorn, del Signore Degli Anelli, a un certo punto si fosse messo a camminare sull'acqua perché, pur sembrando per tutto il tempo un umano, in realtà era un semidio con la capacità di piegare le leggi della fisica.
Come avreste reagito a una scena del genere? Un sorriso? Sarcasmo? Incredulità?
Quale che sia la reazione, la vostra immersione nell'opera si sarebbe comunque interrotta, rovinandone di fatto la godibilità stessa.
Nel caso della spada e del contesto "cartonato" di destra questo non succede perché, sin dal primo secondo, l’opera ci “abitua” a un mondo fuori dalle righe quindi non si presenta il senso di “stacco” che, almeno io, avverto distintamente nell'altra combinazione (spada assurda + mondo realistico). 
Sta tutta lì la differenza.

Per come la vedo io è come se, fin dalle prime scene di ogni libro, film o videogioco, l'autore facesse un patto implicito con i lettori/spettatori, delineando le regole inviolabili entro cui sarà racchiusa la loro opera.
Pensateci: se per le prime 50 scene di una storia la gravità sembra funzionare come qui sulla terra, poi non può arrivarne una in cui un umano fa un salto di 30 metri. Si rimarrebbe quanto meno spaesati dall'assenza di coerenza con quanto letto/visto in precedenza.
E' quanto, secondo me, accade inserendo quella spada in quel contesto, un errore marginale ma che rischia di rovinare un'ambientazione estremamente curata e realistica.

Con questo non voglio dire che le ambientazioni ultra-realistiche siano migliori, non ho nulla contro quelle più “fantasiose”. L’importante è che siano coerenti.
Dall'inizio alla fine.

PS
Vi ricordo che potete leggere un esempio di coerenza interna ai limiti del fanatismo nel mio libro, disponibile su Bookabook. :)

Se il pezzo vi è piaciuto, se avete qualche commento o un'opinione da condividere fatemelo sapere su Facebook!


Alla prossima!

Spunti e letture consigliate:
Wikipedia, "Sospensione dell'incredulità"
Tolkien, "On Fairy Stories"
Wikipedia, "Deus Ex Machina"

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